La coltivazione del Riso
Il riso viene coltivato seguendo le antiche tradizioni applicando tecniche per le produzioni a basso impatto ambientale, secondo il regolamento CEE. Questo regolamento consente di ottenere un’elevata qualità di raccolto con un impatto per l’ecosistema molto contenuto a beneficio di tutti: dall’agricoltore al consumatore passando per gli altri organismi viventi.
La preparazione del terreno comincia dalla sistemazione degli argini, fondamentali per controllare l’acqua durante il ciclo vegetativo. Si procede poi con le lavorazioni di aratura, erpicatura e livellamento e sommersione della risaia.
La semina del riso si effettua a spaglio nella risaia sommersa tra aprile e maggio. La funzione principale dell’acqua è quella di essere termoregolatrice.
In questo modo il riso germina più velocemente e risulta meno sensibile agli sbalzi termici giorno-notte.
Da qui inizia la gestione dell’acqua variandone l’altezza durante tutto il ciclo vegetativo a seconda delle esigenze delle piantine.
La raccolta del riso comincia a fine ciclo tra settembre e ottobre, su risaia asciutta. Successivamente viene seminato un erbaio misto di cereali e leguminose per migliorare la struttura del terreno che verrà poi arato in primavera.
La tecnica della pacciamatura verde
Ogni anno coltiviamo una o due varietà di riso adottando la tecnica agronomica della pacciamatura verde che consiste nella semina autunnale di un prato di loietto, che in primavera verrà rullato e sommerso dopo aver seminato il riso a spaglio.
Il loietto impedisce lo svilupparsi dei semi delle erbe infestanti contenuti del terreno ad esclusione del riso che riesce a germogliare radicandosi.
Durante tutto il ciclo vegetativo fondamentale sarà la gestione dell’acqua, seguendo le necessità della pianta come nella coltivazione con metodi tradizionali.
Grani antichi, Cereali e Legumi
Oltre al riso coltiviamo: grano Aquileja, grano Taylor, grano Saragolla, grano duro, grano Farro, segale, avena, orzo mondo, miglio, grano saraceno, fagioli e mais.
Queste colture vengono seminate, in successione al riso, applicando la rotazione colturale
La rotazione alterna 5 anni di coltivazione in sommersione con 2 anni di coltivazione in asciutta.
In questo modo si controllano le infestanti sia del riso che delle altre colture.
Inoltre, nel mese di febbraio, viene seminato il trifoglio sul grano seminato in autunno. Il trifoglio germoglia e riempie gli spazi tra le file di grano, ma rimane più basso senza ostacolarne la crescita e impedendo la germinazione delle infestanti. In estate con la sua fioritura favorisce gli insetti pronubi a sostegno della biodiversità. In aggiunta, il trifoglio migliora la struttura del terreno ed essendo una leguminosa lo arricchisce di azoto organico.