Custodi del
Dal 2013, per decreto ministeriale, Cascina Canta è diventata conservatrice del seme del riso Maratelli. La conservazione in purezza della varietà richiede l’osservanza scrupolosa del disciplinare, utilizzando la tecnica di semina a fila-spiga. Il metodo richiede di sgranare 400 pannocchie prima della semina, scavare nel terreno 400 piccoli solchi, mettere a dimora i semi. Poi controllare che la crescita sia uniforme, eliminare le file che risultano anomale. Al momento della spigatura occorre continuare la selezione, è sufficiente che una sola pannocchia sia anomala rispetto alle altre per scartare tutta la fila. Infine, al momento della raccolta, si scelgono 400 pannocchie per ricominciare il ciclo. I suoi complici di vita vagabonda e ai limiti della legalità si rifugiarono nel Novarese, alla “Canta”, uno dei tanti nascondigli del Biondino che più di una volta sceglieva proprio questo cascinale appartato per rifocillarsi prima di riprendere il cammino. La storia di quella banda nonno Eusebio l’ha voluta imparare tutta, anche nei particolari, e oggi indica a chi arriva in cascina la porta attraverso cui il 29 novembre 1905 i carabinieri di Novara, la Giuana come chiamavano allora i militari dell’Arma, fecero irruzione in quello stanzino: ci fu un conflitto a fuoco, tre briganti caddero riversi sul pavimento, un carabiniere rimase ferito. Altri complici cercarono scampo attraverso i campi ma fu una corsa breve: braccati, dovettero arrendersi e così fu messa fine alla leggenda del Biondino e della sua banda.